giovedì 10 aprile 2008

Roma Punto...finto giornale


Da circa un mese viene distribuito nelle stazioni della Metro di Roma un nuovo giornale gratuito : Roma Punto.
E' del tutto simile agli altri che da alcuni anni girano a Roma, Metro,City,Leggo e compagnia bella.
Ma una cosa è diversa, ogni pubblicità, all'interno ma soprattutto il paginone finale, è occupata dalla campagna elettorale per Alemanno.
Il povero lettore, aprendolo, crede quindi di stare per leggere un giornale imparziale,
come tutti quelli gratuiti, che non fanno altro che prendere notizie di agenzie stampa (soprattutto ANSA) e riportarle, senza troppi commenti o giudizi. Invece in RomaPunto si possono trovare titoli del genere (posso dirvi solo i titoli perchè mi sono rifiutato di leggere oltre) :

Senzatetto e Manganelli

Dopo tante promesse la sinistra è incapace di risolvere l'emergenza casa
Mattinata di tensione
Troppe tensioni Rutelli spieghi
Condannato e candidato Confermata la condanna a Rutelli
Alemanno vince il confronto diretto faccia a faccia tra i due candidati
Sotto Scacco il Pd Scambi di interessi e promesse mancate
A poche ore dal voto esplode la lite a sinistra Smeriglio contro franceschini
Ritorni il poloziotto di quartiere

Da nessuna parte nel giornale è scritto che è Campagna elettorale per Alemanno,
da nessuna parte è esplicitato l'intento propagandistico.
E' anche riportata una redazione (Corso Vittorio Emanuele 21) un Direttore (Simone Turbolente, che scopro essere uno dello staff di Alemanno Sindaco grazie ad un sito di news romeno) e un Editore (Fabrizio Darini).

La mancata esplicitazione del chiaro intento elettorale è una cosa molto scorretta, perche il lettore, spesso disattento e di fretta, non si trova di fronte un volantino, esplicitamente di parte, ma un giornale gratuito, che crede essere imparziale e neutro come i suoi "simili".

Non so se tutto questo è legale, ma di certo scorretto.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Non vedo dov'è la scorrettezza. Mi sembra certamente scorretto un giornale sedicente "indipendente" come il Corriere, il cui direttore, Paolo Mieli, ex-Lotta Continua, scrisse il famoso editoriale con il quale diceva che il Corriere si schierava con Prodi. Quella sì, che è scorrettezza. E anche grave. Per fortuna i lettori hanno punito Mieli, la sua arroganza partigiana: il Corriere ha perso 150.000 copie.
Scorretto è anche un giornale che si dice "indipendente" come Repubblica, il cui fondatore-padre-padrone lo interpreta, senza vergogna, come un giornale-partito. Salvo poi definirlo "indipendente". Nonostante il proprietario sia il peggior truffatore che l'Italia abbia mai avuto: quel Carlo De Benedetti che ha rifilato migliaia di stampanti taroccate allo Stato, ha pagato milioni di tangenti (prima lo ha negato e poi, 24 ore dopo, finito in carcere, lo ha ammesso).
Scorretto è un giornale fasullo come l'Unità, i cui giornalisti gridano allo scandalo, si stracciano le vesti ma poi ciucciano 6 milioni di euro di contributi dallo Stato.